La nostra società è sempre più multietnica e globale… un bambino di oggi bilingue sarà sicuramente più avvantaggiato da grande.
In molte parti del mondo è assolutamente normale crescere parlando più di una lingua, a scuola ma anche in famiglia: basti pensare a realtà dove i genitori provengono da nazionalità differenti oppure in famiglie emigrate in altri paesi dove la lingua è differente da quella del proprio paese d’origine.
Purtroppo, spesso, in Italia i bambini che fin dalla nascita crescono imparando due o più lingue sono ancora considerati “diversi” o “speciali” ed il bilinguismo infantile è ancora circondato da pregiudizi e disinformazione.
Forse ci siamo dimenticati che i nostri nonni erano dei perfetti esempi di bilinguismo: italiano-dialetto locale per esempio!
Ma cos’è il bilinguismo?
Questo termine molto generale, racchiude molte possibili casistiche: si parla di bilinguismo simultaneo quando due lingue vengono imparate insieme dalla nascita; si parla di bilinguismo consecutivo quando le due lingue vengono imparate una dopo l’altra nell’arco dell’infanzia.
Dobbiamo considerare anche che molti bambini imparano più di due lingue, quindi possono essere trilingui o quadrilingui.
Sfatiamo i falsi miti!
Molti sono i falsi miti che circolano tra le mamme e ora vogliamo sfatarne con voi qualcuno!
“Cosa? Insegnare una seconda lingua a mio figlio adesso che è così piccolo? No, no, richiede troppo sforzo per il suo cervello, sicuramente gli si confonderanno le idee e alla fine non parlerà bene nessuna delle due lingue!”
La scienza ci dice che nei primi anni di vita per un bambino apprendere una lingua è esattamente come imparare a camminare, ovvero un processo spontaneo diverso dall’apprendimento che avviene invece negli anni successivi.
Il bilinguismo infantile è diverso dall’apprendimento di una seconda lingua in età adulta perché i nostri bambini sono curiosi di tutto, motivati e assorbono come spugne ogni input che li circonda, quindi l’apprendimento diviene un processo spontaneo prima ancora che si inizi a parlare!
L’importante è offrire tante occasioni dove poter ascoltare questi “nuovi suoni”!
Sicuramente, inizialmente un bambino bilingue, avrà il vocabolario di ciascuna lingua che tenderà ad essere più limitato rispetto a quello del bambino monolingue – perché le prime parole sono spesso distribuite nelle due lingue – ma quello complessivo risulterà essere più ampio e anche se capiteranno frasi con parole mischiate nelle due lingue, nessuna paura: è normalissimo ed a poco a poco riuscirà a distinguerle perfettamente.
“Se a mio figlio faccio studiare due lingue fin da piccolo, rischia di avere un rendimento scolastico più basso perché dedicherà meno energie alla lingua madre / imparerà sicuramente a parlare più tardi degli altri bambini…”
Sono numerosissimi i vantaggi linguistici e mentali che si manifestano nei bambini bilingue, per esempio la maggiore conoscenza della struttura e del funzionamento del linguaggio e una maggior abilità di distinguere tra forma e significato delle parole.
Queste abilità spesso portano anche ad avvantaggiare il bambino nello sviluppo delle sue capacità di lettura e scrittura, nella comprensione della lingua di maggioranza usata a scuola, e nell’apprendimento di una terza o quarta lingua.
Lo sviluppo del cervello di un bambino infatti non dipende solo dall’eredità genetica, ma anche dall’ambiente in cui vive e dalle opportunità che gli vengono garantite.
Parlare in inglese a tuo figlio è per lui una grande opportunità di crescere sapendo che la sua lingua non è l’unica al mondo. Il fatto di essere consapevoli di essere circondati da tante lingue a cui corrispondono mondi diversi farà di tuo figlio, non solo un bambino bilingue, ma anche un adulto dalla mente aperta.
Controllo dell’attenzione
Infine i bambini bilingui spesso gestiscono meglio il controllo dell’attenzione: sono più capaci di focalizzare l’attenzione e ignorare dettagli irrilevanti, ma anche eseguire più compiti contemporaneamente o in rapida successione.
Alcuni di questi benefici del bilinguismo vengono riscontrati anche nei bilingui adulti, inclusi gli anziani, nei quali il bilinguismo può essere considerato una risorsa cognitiva che ritarda l’invecchiamento cerebrale.
Il bilinguismo infantile può veramente essere considerato una forma di investimento a lungo termine.
E negli infanti? Non credere a chi ti dice che inizierà a parlare più tardi o male… i bambini sono very thirsty little sponges cioè piccole spugne assetate e se è vero che crescendo lo sforzo di apprendere una lingua aumenta, è pur vero che anche i bambini più grandi hanno maggiori possibilità di imparare un inglese fluente rispetto agli adulti.
E ti sorprenderanno quando, al momento giusto, diranno le loro parole nella lingua che preferiranno!!
“Mio figlio l’inglese lo impererà a scuola… alle elementari e alle medie, non gli serve altro.”
É importante la salute di un bambino? Si. É importante che faccia attività fisica? Si. Se un bambino stesse 7 giorni su 7 per 24 ore seduto o sdraiato ma andasse un’ora alla settimana in piscina, sarebbe quindi considerato sufficiente per assicurargli una buona salute fisica? Sappiamo tutti la risposta!
Ecco, anche con la seconda lingua funziona così: pensate che bastino un’ora o due scuola per garantire un buon livello di conoscenza o rendere un bambino bilingue?
A casa deve essere pensato un accompagnamento anche a questo percorso, se riteniamo importante per i nostri figli l’apprendimento di una seconda lingua, non può questo limitarsi all’ora scolastica.
Respirare e vivere la seconda lingua
I nostri bambini fin da piccoli devono respirare e vivere la seconda lingua, con giochi, musica, attività, libru, cartoni animati e film, nella propria quotidianità.
“Io non so parlare bene inglese quindi meglio che non facciamo niente a casa”
Anche questo è sbagliato, comprensibile ma sbagliato!
Non bisogna essere madrelingua per trasmettere curiosità, interesse, passione ai propri figli! Non è necessario conoscere ogni vocabolo o avere la pronuncia perfetta!
Inoltre tantissime sono le proposte con audiolibri o canzoni o programmi in lingua che possiamo utilizzare e ascoltare insieme a loro, senza dover per forza leggere o parlare “da soli”, se questo ci preoccupa, tanti sono i supporti che ci vengono in aiuto e non possiamo avere scuse!
A casa noi dobbiamo essere noi stessi, anche con i nostri limiti, ma dobbiamo proporre esperienze belle, anche nella seconda lingua, così che per i nostri bambini, fin da piccolissimi, diventi una cosa “naturale” ascoltare e parlare non nella propria lingua madre!
La lingua appunto è un mondo, non è una materia, per questo esistono due regole fondamentali per crescere un bambino bilingue:
1) inizia ora
2) impara insieme a lui
Se poi si vogliono aggiungere altre esperienze al di fuori di scuola e casa, ben vengano: laboratori, corsi di lingue, corsi sportivi o artistici (musica, pittura…) in lingua…questi sicuramente aiuteranno il bambino e ragazzo a trovare altre figure di riferimento e compagni di viaggio, durante questa bella avventura!
Un libro molto semplice e divertente dal quale potreste iniziare è A caccia dell’orso di Michael Rosen edito Simon&Schuster. Ve ne abbiamo parlato qui.
Ecco la versione in inglese 🙂
Lettura consgliata: Leggere aiuta a crescere.
Tommaso Spelta e Cristina Cappellini
Insegnante di inglese e architetto