Il disegno dei bambini è la capacità di evocare mentalmente ciò che non c’è, una capacità che si sviluppa tra i 18 e i 24 mesi di vita. In questa fase il disegno diventa uno strumento che il bambino utilizza per descrivere sia la realtà esterna che il suo mondo interno.
2 tipi di disegno: descrittivo e narrativo
Il bambino può utilizzare due diverse modalità di disegno, di tipo descrittivo, in questo caso i disegni che realizza, sono aderenti alla realtà sia nelle forme che nei colori. Mentre se il bambino predilige un disegno narrativo, racconta la realtà attraverso veri e propri aneddoti (tratti dalla realtà o inventati) che si sviluppano come nel gioco narrativo.
Il disegno si presta ad essere uno scenario in cui si avvicendano personaggi che agiscono in ambienti ben caratterizzati. Particolare attenzione viene data ai personaggi i cui dettagli ne caratterizzano l’espressività. Per quanto riguarda l’azione, essa è evidenziata con segni dinamici simili ai fumetti per mimare il movimento, come nel gioco di simulazione.
Figura umana nei disegni
La figura umana è in assoluto la rappresentazione più comune nei disegni dei bambini, ma cambia in base all’età.
1) All’età di due anni, c’è la fase chiamata dell’omino girino, in cui manca l’orientamento sul foglio e il bambino rappresenta un cerchio da cui si partono quattro linee rette a rappresentare gambe e braccia;
2) A tre/quattro anni il bambino rappresenta l’omino cefalopode, orientato sul foglio, ossia un grande cerchio da cui partono braccia e gambe, in cui compaiono prima gli occhi e poi bocca e naso;
3) All’età di quattro anni e mezzo, il bambino inizia a disegnare una specie di tronco;
4) A cinque 5 anni, l’orientamento del foglio è verticale, l’omino ha ormai braccia e gambe posizionate in modo corretto rispetto al tronco. Il bambino inizia a disegnare i particolari delle orecchie e le pupille negli occhi. Il tronco viene disegnato più grande della testa e appare verosimile. Iniziano a disegnare anche i vestiti;
5) All’età di sei anni siamo di fronte ad una figura umana proporzionata, che viene inserita in un contesto personalizzato con l’introduzione di collo e mani.
Il disegno della figura umana continuerà ad arricchirsi di particolari e dettagli fino ai 12 anni e in alcuni casi continua senza mai concludersi il suo sviluppo.
Disegnare particolari diversi
Le ricerche mostrano differenze significative nel disegno dei bambini della figura umana tra maschi e femmine: alla stessa età i maschi e le femmine disegnano particolari diversi, ad esempio, a 4 anni l’omino disegnato da una bambina è rappresentato con testa, occhi, tronco, braccia e gambe, mentre nella raffigurazione eseguita da un bambino compaiono solo testa e occhi oltre che all’orientamento del disegno.
La rappresentazione della figura umana inizia dalla testa per proseguire con capelli, collo (in relazione all’età), braccia e tronco, mani, gambe e piedi (da notare la raffigurazione in relazione alla fase evolutiva dello sviluppo dell’attività grafica).
Quando un bambino disegna un volto, è importante che non manchino occhi e bocca. Di solito si predilige la posizione frontale e riguardo all’orientamento.
Con il disegno si esprimono i sentimenti
In genere il bambino sceglie di disegnare se stesso oppure le figure significative di riferimento e manifesta i suoi sentimenti scegliendo i personaggi a suo piacimento: li esclude, li ingigantisce, li annulla, li cancella.
Tra i tre e i quattro anni le persone amate vengono disegnate con maggiore cura e attenzione e hanno dimensioni maggiori rispetto alle altre.
Dopo i sei anni il bambino per rappresentare una persona in movimento la disegna di profilo ed è quasi sempre orientato verso sinistra.
Il bambino non ha il senso delle proporzioni, quelle che addotta hanno un significato affettivo, la prospettiva viene scoperta quando impara a fare uso dei metodi logici del pensiero. Il disegno infantile rivela l’esistenza di chiare differenze individuali e rispecchia l’effetto dei valori culturali e sociali.
Quando un bambino è maturo graficamente ha un intento rappresentativo, aggiunge il commento verbale al disegno e prefeziona le forma.
La presenza del colore o meno, è uno degli elementi fondamentali che veicolano le emozioni, ma non il solo perchè tutto il disegno, in ciascun particolare, esprimere il mondo interiore del bambino e quindi i suoi vissuti.
Il bambino disegna le esperienze
Il disegno dei bambini ci racconta le esperienze che fa e le persone che interagiscono con lui, proietta desideri, paure etc etc…
Le funzioni del disegno dei bambini sono molteplici, le ha sintetizzate la psicoterapeuta infantile Anna Oliverio Ferraris (2001):
- aiuta il bambino ad elaborare vissuti che riguardano se stesso, sulla famiglia e l’ambiente che lo circonda;
- consente di costruire la consapevolezza della coscienza di sè, degli altri e del mondo;
- stimola il bambino ad individuare un sistema di segni per esprimere i propri vissuti ed acquisire una competenza espressiva;
- sviluppa la creatività;
- ha anche una funzione terapeutica;
- stimola il bambino a porsi domande sulla realtà;
- permette di mostrare l’intelligenza che gli è propria.
In generale, è possibile ottenere dalla valutazione del disegno della figura umana nel bambino importanti informazioni sul suo sviluppo intellettivo, emotivo e sociale, individuano eventuali disarmonie tra un’area di sviluppo e l’altra.
Se volete approfondire, ecco una breve bibliografia.
Vittorio Luigi Castellazzi. Il test del disegno della figura umana. Quinta edizione. Las-Roma (2017).
Oliveiro Ferraris A., (1973) Il significato del disegno infantile, Boringhieri, Torino sec. edizione 2001.
Leggi di più sul ruolo della fiaba per lo sviluppo del bambino.
Grazia Sciarillo
Psicologa – Psicoterapeuta