Gli animali sono protagonisti di tante fiabe. Avete mai letto la fiaba della civetta ballerina? No? Ok. Iniziamo.
C’era una volta una civetta. Si chiamava Lucy. A tarda sera soleva riposarsi sul ramo di una quercia, piantata nel giardino di una grande casa.
Lì, all’ombra del folto fogliame, osservava le stelle scintillanti e, a volte, quando era fortunata le vedeva danzare. Non sapeva però che quelle in realtà erano stelle cadenti.
Una sera, vedendone una, espresse un desiderio: “Cara stellina, come sei leggiadra… Insegnami a danzare come te! Fa’ che io possa diventare una ballerina!“. Nel frattempo il suo cuore batteva all’impazzata, tanta era la forza del suo desiderio.
Ad un tratto incominciò a sentire della musica proveniente dalla casa lì vicino. Volò verso la finestra da cui il suono si spargeva in tutta la sua bellezza e vide una bambina. Ne fu subito affascinata. Non aveva mai visto esseri umani vestiti così.
Aveva un tutù arancione e una magliettina abbinata. Ma le scarpette attirarono subito la sua attenzione. Erano dorate come i suoi riccioli. Brillavano come stelle e avevano dei nastri che si avvolgevano stretti attorno alle caviglie esili.
Lucy guardava la bambina che si muoveva leggera. Era come se volasse. Le faceva pensare ad una di quelle stelle che di tanto in tanto vedeva disegnare nel cielo splendidi archi di luce. La civetta si avvicinò così tanto alla finestra che finì per sbattere contro il vetro.
Allora la bambina si voltò di scatto verso la direzione del rumore e vide cadere qualcosa. Presa dallo spaventò, andò in giardino a controllare cosa fosse andato a finire sull’erbetta sotto la sua finestra.
Fu così che conobbe Lucy. Quando la civetta si svegliò, vide davanti a sé due grandi occhi blu che la osservavano incuriositi.
La bambina le disse, cercando di farla rialzare: “Che bella che sei! Sembri una fata! Hai le ali come loro e sei bella come loro!“. Lucy non credeva a quello che stava sentendo. Di solito le civette incutevano timore per i loro occhi grandi e indagatori e per il loro verso acuto e stridente.
La civetta le rispose: “Ti ringrazio. Nessuno me lo ha mai detto! Comunque anche tu sei bellissima! Quanto invidio voi esseri umani! Potete fare tutto quello che volete, siete così aggraziati. Sai, anche io vorrei danzare ma non credo che il mio corpo sia adatto.”
La bambina guardandola intensamente la abbracciò e le disse: “Sai la mia maestra di danza mi dice sempre che per essere un grande ballerino non occorre avere un grande fisico ma una grande passione. Ti deve piacere quello che fai e devi mettercela tutta per realizzare i tuoi sogni! Io ho ancora molto da imparare, ma se ti va posso insegnarti qualcosa“.
La civetta, con le lacrime agli occhi per l’emozione, le rispose: “Davvero potresti farlo? Potrei danzare anch’io?“. “Si che puoi! E le tue ali ti saranno di grande aiuto!“.
Allora la civetta cominciò a far visita alla bambina ogni giorno. Aveva capito quanto fosse speciale e sentiva che un giorno sarebbe diventata una magnifica ballerina.
Così, Lucy imparò a fare piroette, pliés e grand fouettés. Il suo desiderio si era finalmente realizzato. Ora poteva danzare insieme alle stelle e insegnare al mondo che nulla è impossibile se lo si vuole davvero.
Libro consigliato: Il coragggio di una barca
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Ascolta la fiaba letta da Mariarosa Grieco.
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Vittoria Starace
Dottoressa in Filologia, letterature e storia dell’antichità.
Mariarosa Grieco
Speaker per passione