Giovannino Perdigiorno è un bambino curiosissimo, che viaggia per il mondo attraversando paesi assurdi, improbabili e proprio per questo straordinari.
La prima versione parziale del libro “I viaggi di Giovannino Perdigiorno” risale al 1972-1973 e uscì su Il Corriere dei Piccoli priva di disegni, mentre quella illustrata da Fiorenzo Corona apparve nel 1973 in un fascicolo della collana “Tanti bambini” di Einaudi.
La versione oggi in commercio, edita da Einaudi Ragazzi “100 Gianni Rodari” per celebrare il centenario della nascita del grande Maestro, contiene illustrazioni moderne e bellissime realizzate da Desideria Guicciardini.
Il libro si apre con la canzone di Giovannino Perdigiorno, che ci fa scoprire che Giovannino viaggia in auto, in moto, sul cavallo a dondolo, in ascensore e su tutti i mezzi di trasporto degli anni ‘70, accelerato compreso!
Girata la pagina, inizia la sezione dei viaggi veri e propri alla ricerca del paese perfetto. Quindici filastrocche accompagnano il lettore attraverso i paesi esplorati dal protagonista, luoghi interessanti da conoscere ma in cui non vale la pena fermarsi troppo. Eh sì, perché tutti quei paesi o i loro abitanti hanno un grande difetto cha a Giovannino non va giù. Ma quale?
Il paese degli uomini di zucchero
Il primo paese visitato e raggiunto in elicottero è quello degli uomini di zucchero, che sono talmente dolci da non avere sale in zucca.
Il pianeta di cioccolato
Poi è il turno del pianeta di cioccolato, in cui il bambino arriva in accelerato, e dove proprio tutto è di cioccolato. “Ma non è che a rimanere lì ci si trasforma in cioccolatino o in uovo di Pasqua?”, si chiede il piccolo esploratore.
Il paese degli uomini di sapone
Viaggiando in carrozzone, Giovannino arriva nel paese degli uomini di sapone, puliti e profumati, ma che fanno discorsi che finiscono in niente come bolle di sapone.
Il paese degli uomini di ghiaccio
Allora il bambino arriva dagli uomini di ghiaccio, uomini senza cuore perché il cuore scaldava troppo e rischiavano di sciogliersi.
Tanti altri paesi
E così via, passando per il paese degli uomini di gomma, per il pianeta nuvoloso, per quello malinconico e per il pianeta fanciullo, ma anche per il paese degli “uomini più”, in cui c’è l’uomo più magro, il più alto, il più povero… ma non il più buono.
Giovannino raggiunge il pianeta degli uomini di carta, il paese degli uomini di tabacco (dove c’è tanto fumo e niente arrosto), quello senza sonno e quello degli uomini a vento. Per finire, eccolo arrivare nel paese del “ni”, dove nessuno prendeva una decisione e diceva o no o sì.
I viaggi di Giovannino Perdigiorno terminano con una filastrocca che racconta cosa il bambino abbia perso: il tram, il turno, la testa e molto altro. Nonostante questo, però, Giovannino non ha perso l’allegria. Perché anche se non ha trovato un paese perfetto, ha girato il mondo e i pianeti senza mai perdere la voglia di cercare un posto migliore in cui vivere.
L’edizione Einaudi Ragazzi raccoglie anche quattro favole (tratte da “Favole al telefono”), tre filastrocche che fanno parte de “Il libro degli errori” e sei filastrocche che hanno per protagonista Giovannino Perdigiorno.
In queste ultime filastrocche, il bambino arriva nel paese degli uomini cantanti, in cui tutti cantano per sembrare contenti, in quello degli uomini pianta, sul pianeta bugiardo, nel paese degli uomini a testa in giù e in quello senza errore.
Lì si sveglia. Avrà sognato tutto?
Un libro che riporta all’infanzia, i cui testi sono usciti dalla penna magica dell’indimenticabile Gianni Rodari. Un libro che, con i suoi uomini di burro, ha fatto riaffiorare tra i miei ricordi quelli del profumo di burro delle torte di mia nonna.
Gioele Dix legge Giovannino Perdigiorno
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Cinzia Adorni
Insegnante
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