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il senso che ho di me

Il senso che ho di me, è un libro molto bello, che ogni adulto, forse più di un bambino, dovrebbe leggere.

Quello che i grandi fanno sempre è attribuire un’etichetta a qualunque cosa, anche ai bambini: sei maschio, giochi con i maschi, ti vesti di azzurro, giochi con le macchinine, fai sport da maschi e parli poco… sei femmina, giochi con le femmine, ti vesti di rosa, giochi con le bambole, fai danza e chiacchieri tanto.

Io e Claudia diamo importanza alle etichette
solo per quanto riguarda i cibi.
È molto importante leggerle, quelle.

Ci sono poi le reazioni dei più piccoli, che come tutti i bambini, non vivono negli schemi o negli stereotipi e se lo fanno è perchè uno dei grandi o tutti, gli dicono che così si fa’.

Le figure adulte che sono più vicine ai piccoli, gli insegnanti e i genitori, sono quelle che possono fare la differenza e cambiare il modo di percepire la realtà.

È vero che anche i maschi possono lavare i piatti o stirare?
“Sì, è tutto vero. Non è questione di chi può o non può
fare qualcosa.
Tutti siamo liberi di fare tutto”, rispondono i miei
genitori e la mia maestra.

Con il giusto supporto, un bambino o una bambina che desidera fare altro che non sia “negli schemi”, lo farà e troverà, anche dovendo superare qualche ostacolo, i compagni giusti che lo accompagneranno.

Io e Claudia non lasciamo a nessuno decidere per noi.
Noi sappiamo chi siamo e cosa vogliamo.

Il senso che ho di me potrebbe essere un magnifico regalo da fare insieme a Julián è una sirena, Le vere principesse coraggiose, Famiglie Favolose.

Quattro libri che parlano di libertà di scelta, di identità di genere, di coraggio e dell’importanza di avere persone accanto che ti amano per quello che sei e che ti aiutano e ti aiuteranno a combattere per fare in modo che le etichette siano solo sui prodotti del supermercato!

Giorgio Volpe ci ha detto: Il senso che ho di me è una “costola” di Anfotero, un mio spettacolo teatrale che affronta la diversità/parità di genere che ho portato in scena con la mia compagnia Giù di Su per Giù – teatro nel 2018. Il copione di Anfotero è stato pubblicato da Rapsodia Ed.

Il senso che ho di me segue l’onda di Anfotero rivolgendosi però ad un pubblico di più piccoli, ma allo stesso tempo ad un pubblico di tutte le età. Diciamo che a grandi linee è cambiato solo il linguaggio, teatrale nel primo e letterario nel secondo.

Il contenuto, messaggio, resta lo stesso: educare, attraverso la conoscenza/l’informazione, al rispetto dei propri simili. La diversità è un valore. Abbattere le imposizioni comportamentali che ci impone la società.

Non dobbiamo reprimere la nostra libertà solo perché qualcuno ha deciso e/o continua a decidere per noi. Ognuno di noi è il solo conoscitore del proprio “senso”, di come deve comportarsi (e non alludo alle buone maniere, al rispetto delle regole del vivere civile, quelle sono scontate) ma quella che è la nostra voglia di stare al mondo.

Questo sono io, e sono così perché io sto bene nello stare in questo modo. Nessuno deve dirmi questo non è giusto. Fai così, invece di come fai. 

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