“KIDS KEEP PLAYING”, per sostenere i bambini e le bambine dell’Ucraina, basta un tag. È da poco tempo scoppiata la guerra in Ucraina, una Nazione, apparentemente lontana, ma che in realtà, abbiamo scoperto molto vicina per le dinamiche geopolitiche ed economiche, che ne consegue dall’invasione Russa. Le generazioni nate dopo gli anni 40, fortunatamente non hanno vissuto sulla propria pelle, nessun tipo di guerra.
Si sono viste guerre lontane o guerre più vicine attraverso i racconti dei giornalisti e il lavoro degli inviati. La guerra in Ucraina, ha una forma diversa di racconto, questa è la guerra dei social, la guerra dei video su TikTok, la guerra dei tweet su Twitter e della propaganda social. Una guerra narrata e vissuta, per quanto si possa, attraverso video e stories, ma sempre dal punto di vista degli adulti. Dei politici che raccontano assalti, conquiste e territori persi tramite Twitter, dei soldati che fanno video sui social per mostrare alle proprie famiglie di stare bene, o per raccontare le proprie gesta, delle giovani generazioni, che usano Telegram per comunicare cosa sta succedendo e dare una mano, per quanto possono.
Ma i social, non raccontano il punto di vista dei bambini, loro non hanno modo di usare il digitale per dire cosa provano e cosa vivono. I traumi che hanno vissuto o che stanno vivendo, verranno a galla tra qualche tempo, appena tutto sarà terminato. In realtà sono già visibili agli operatori socio sanitari o ai volontari che accolgono le famiglie che riescono a fuggire. La macchina della solidarietà italiana, gestita da Croce Rossa Italiana e altri enti no profit, si è attivvata dal primo giorno, con la raccolta di vestiti, scarpe, coperte, beni di prima necessità, anche giochi.
Nel frattempo, Federica Russo, Erica Masetti, Serena Mazzini, Chiara Graziosi e Gaia Vannini, fanno nascere dai social un movimento senza scopo di lucro per chiedere ai grandi dello streaming di mettere a disposizione anche cartoni animati in lingua ucraina sul territorio italiano.
L’idea nasce in maniera spontanea da un collettivo che si chiama KIDS KEEP PLAYING che ha cercato di immedesimarsi nei bambini e nelle bambine che cercano riparo dalla guerra: una volta arrivati in Italia, dopo avere mangiato, dopo avere avuto accesso a una doccia, a un letto pulito… quale potrebbe essere un momento di distrazione per i più piccoli?
Un cartone animato, un programma per bambini, un film per i più giovani. Contenuti che, però, devono essere disponibili in una lingua comprensibile ai piccoli. Ecco perché nasce il progetto KIDS KEEP PLAYING, un’iniziativa che ha origine sui social e che chiede ai grandi nomi dello streaming di mettere a disposizione anche sul territorio italiano film e cartoni animati in lingua ucraina.
COME SOSTENERE LA PETIZIONE “KIDS KEEP PLAYING”?
Basta pubblicare dei contenuti taggando i canali TV e servizi di streaming e i profili social dedicati, se volete poteta anche pubblicare il video del progetto che segue:
IG https://www.instagram.com/kidskeepplaying/
FB https://www.facebook.com/KidsKeepPlaying
Più saremo, più forte arriverà la richiesta ai grandi player dell’intrattenimento, come Mediaset Infinity, Sky Italia, Now Tv, Disney Plus, Prime Video, Rai Play. Speriamo che la nostra proposta trovi riscontro, così da poter essere un piccolo sostegno anche per tutte le associazioni che si occupano di accoglienza e per le persone che hanno aperto le porte delle loro case alla comunità ucraina che cerca riparo da un Paese in guerra. Tutto quello che può essere utile in questo momento per fare sentire benvenuti soprattutto i più piccoli deve essere fatto. Se anche un solo bambino o una sola bambina sorriderà per qualche istante grazie alla nostra idea, il nostro obiettivo potrà considerarsi raggiunto. Speriamo che l’idea prenda piede e magari venga esportata anche in altri Paesi. – Gaia Vannini
I primi risultati
13 marzo: Netflix mette a disposizione contenuti doppiati/sottotitolati in lingua ucraina
1 aprile: Rai, insieme a Kidsme, Rainbow, Betafilm, eOne e MondoTV, crea una speciale sezione su RaiPlay dedicata ai bambini ucraini, nella quale mette a disposizione contenuti in lingua
21 aprile: Sky e NowTv creano il progetto NowForTheKids, con la collaborazione dei partner editoriali e produttivi di Sky, con il supporto della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana. Tra i provider che hanno aderito, il gruppo WarnerMedia (editore di Cartoon Network e Boomerang), DeAgostini Editore (con DeAKids e DeAJunior), Paramount (con Nickelodeon e Nick Jr) e The Walt Disney Company (editore di Baby Tv).
La psicologa
Sull’importanza della lingua madre in contesti traumatici, KIDS KEEP PLAYING ha condiviso sui propri social l’opinione della dottoressa Chiara Rebuffoni, Psicologa Esperta in Psicoanalisi dell’età evolutiva:
“I bambini in guerra sono costretti a farsi improvvisamente resistenti per poter sopravvivere psichicamente. La realtà non è più popolata da immagini fantasticate – in cui anche i mostri hanno diritto di esistere, ma appunto, non sono veri – ma diventa colma di incubi reali e concreti. Il trauma della guerra è profondamente connesso alla perdita dei propri cari, delle
abitudini. Ecco che questi vuoti lasciano lo spazio al disorientamento, alla paura e all’angoscia. Proprio come è importante che i bambini possano ricevere un aiuto dalle figure genitoriali per ricevere spiegazioni, per avere uno spazio di contenimento delle loro paure, così si fa essenziale poter offrire sollievo. Non si tratta di fingere o di dissimulare una realtà atroce, ma, in particolare per i bambini molto piccoli, si tratta di poter continuare a sostenere la speranza, offrendo la possibilità di ritrovarsi attraverso un gioco che già si faceva, ad esempio, o un cartone animato trasmesso nella propria lingua madre. Attività importantissime, perché riportano la mente alla routine di prima, quando le cose erano conosciute, mentre tutto intorno viene stravolto. Il contenimento dato dal suono della propria lingua d’origine consente di fare un’esperienza profonda in cui si scopre che non tutto è scomparso, esploso, assente. Ascoltare i personaggi della fantasia che parlano nella propria lingua madre placa la sensazione che tutto intorno sia senza significato, permette di riattivare la capacità di pensare, offrendo la possibilità, anche, di ricominciare a comunicare.
Infatti, per immaginare l’esperienza di un migrante, che sia adulto o bambino, bisogna pensare di vedere un film in cui ai suoni e ai gesti non corrisponde alcun significato. La capacità di pensare, attività opposta a quella della difesa psichica dell’isolamento, pone le basi per poter avviare l’enorme sforzo di decodifica della realtà, unica possibilità per placare l’ulteriore angoscia data dalla sensazione di sentirsi un alieno calato in una terra straniera.”
Se volete contattare le ideatrici del progetto, potete farlo qui: kidskeepplaying@gmail.com
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