Le renne di Babbo Natale nella letteratura per l’infanzia sono sempre raccontate con dolcezza e simpatia, non sono protagoniste assolute ma senza di loro si sa, Babbo Natale non riuscirebbe ad arrivare nelle nostre case ogni anno 🙂
Come nascono le renne di Babbo Natale
Ecco come è stata raccontata la nascita delle renne di Babbo Natale nel libro Vita e avventure di Babbo Natale.
Un paio di giorni prima Babbo Natale era uscito di casa ed era affondato nella neve fino alle ascelle. Perciò quando le renne si avvicinarono lui aprì la porta e le chiamò: “Buongiorno, Flossie! Mi dici come fai a camminare così bene sulla neve?” “È gelata”, rispose Flossie.
“Re Gelo ci ha alitato sopra”, disse Glossie avvicinandosi, “e ora la superficie è solida come il ghiaccio.” “Forse”, osservò pensieroso Claus, “adesso posso portare il sacco di giocattoli ai bambini.” “È un viaggio lungo?”, domandò Flossie. “Sì. Mi ci vorranno molti giorni, perché il sacco è pesante”, rispose Claus.
“Allora la neve si scioglierà prima che tu possa tornare indietro”, disse la renna, “Devi aspettare la primavera, Claus.” Claus sospirò. “Se avessi i vostri piedi lesti”, disse, “potrei fare il viaggio in un giorno.” “Ma non ce li hai”, ribatté Glossie guardando con orgoglio le proprie zampe snelle.
“Forse potrei cavalcarvi”, azzardò Claus dopo una pausa. “Oh, no. Le nostre groppe non sono abbastanza forti da sostenere il tuo peso”, disse Flossie, decisa, “Ma se tu avessi una slitta e ci bardassi, potremmo tirare facilmente te e il tuo sacco.”
“Farò una slitta!”, esclamò Claus, “Voi vorreste tirarla per me?” “Be’, prima”, replicò Flossie, “dobbiamo chiedere il permesso ai Nucchi, che sono i nostri custodi. Ma se loro acconsentono e tu riesci a fabbricare slitta e imbragatura ti aiutiamo volentieri.”
“Allora andate subito!”, esclamò Claus, impaziente, “Sono certo che gli amici Nucchi ci daranno il permesso. E per quando tornate sarò pronto per legarvi alla slitta.” Flossie e Glossie, essendo due renne molto intelligenti, desideravano da tempo vedere il grande mondo, perciò corsero felici sulla neve ghiacciata per chiedere ai Nucchi il permesso di trainare Claus nel suo viaggio.
Prima che il lavoro fosse finito, Flossie e Glossie tornarono dalla Foresta, avendo avuto dai Nucchi il permesso di fare il viaggio con Claus, a patto di rincasare entro l’indomani all’alba.
“Non è molto tempo”, disse Flossie, “Ma noi siamo veloci e forti, e se partiamo stasera possiamo percorrere molte miglia durante la notte.” Claus decise di fare un tentativo, perciò affrettò il più possibile i preparativi. Dopo un po’ assicurò i collari ai suoi destrieri e li legò alla slitta grezza.
Poi sistemò un sedile sulla piattaforma, e riempì il sacco con i suoi giocattoli più belli. “Come intendi guidarci?”, domandarono le renne, “Noi non siamo mai state fuori dalla Foresta prima d’ora, tranne che per venire a casa tua, così non conosciamo la strada.” Claus ci pensò un momento. Poi prese altre corde e le legò due alla volta ai palchi di ciascuna renna, una corda a destra e l’altra a sinistra.
“Saranno le mie redini”, disse Claus, “Quando tiro a destra, dovete andare in quella direzione. Se non le tiro dovete andare dritto.” “Ottimo”, risposero Glossie e Flossie; e poi chiesero: “Sei pronto?” Claus prese posto sul sedile, mise il sacco coi giocattoli ai suoi piedi e poi afferrò le redini. “Pronti!”, gridò, “Andiamo!”
Le renne si sporsero in avanti, alzarono le zampe snelle e all’istante la slitta partì correndo sulla neve ghiacciata. Ma ora si presentava una nuova difficoltà, perché la gente chiudeva a chiave la porta quando andava a letto e Claus vide che non poteva entrare nelle case per lasciarvi i suoi giocattoli.
“Temo, amiche mie, che abbiamo fatto questo viaggio per niente”, disse, “perché sarò costretto a riportarmi i giocattoli a casa senza darli ai bambini di questo villaggio.” “Che succede?”, domandò Flossie. “Le porte sono chiuse”, rispose Claus, “e io non posso entrare.”
Glossie guardò le case. Nel villaggio la neve era piuttosto alta e proprio davanti a loro c’era un tetto che era solo a pochi piedi al di sopra della slitta. In cima al tetto c’era un grosso camino che a Glossie sembro abbastanza largo da permettere a Claus di passarci. “Perché non scendi giù da quel camino?”, domandò Glossie.
Claus lo guardò “Sarebbe facile se fossi sul tetto”, rispose. “Allora tienti forte, ti ci portiamo noi”, dissero le renne. Balzarono sul tetto e atterrarono accanto al camino. “Ottimo!”, esclamò Claus. Si gettò il sacco dei giocattoli.
Alla fine la scorta di giocattoli terminò e Claus si sedette nella slitta, col sacco vuoto ai suoi piedi, e voltò le renne verso casa. All’improvviso Flossie domandò: “Che cos’è quella striscia grigia in cielo?” “È il sole che sorge”, rispose Claus, sorpreso di scoprire che fosse tanto tardi. “Giusto Cielo!”, esclamò Glossie, “Allora non riusciremo a essere a casa per l’alba, e i Nucchi ci puniranno e non ci faranno venire più.”
“Dobbiamo correre a Valleallegra e cercare di essere più veloci possibile”, ribatté Flossie, “Tienti forte, Claus!” Claus si tenne stretto e l’istante dopo stavano andando così veloci che non vedeva neanche più gli alberi man mano che li superavano.
… “E abbiamo cercato di essere a casa per il sorgere del sole”, aggiunse Flossie, “Ma sfortunatamente siamo arrivate un minuto troppo tardi.” “Un minuto perso all’alba non conta”, disse Ak (il Principe dei Nucchi), “Siete perdonate per quel ritardo.” “A patto che non succeda più”, disse il Principe dei Nucchi, severo. “E permetterai loro di fare un altro viaggio con me?”, domandò ansioso Claus.
Il Principe rifletté, poi si alzò e disse all’assemblea quanto segue: “Dal momento che tutti mi fate pressione affinché conceda questo favore, permetterò alle renne di andare con Claus una volta all’anno, la Vigilia di Natale, a patto che ritornino sempre alla Foresta entro il sorgere del sole. Per tirare la sua slitta può scegliere le renne che vuole, fino a un massimo di dieci, e quelle saranno chiamate Renne, per distinguerle dalle altre.”
In questa fiaba le renne di Babbo Natale sono chiamate semplicemente Renne, mentre nel libro La vera storia delle renne di Babbo Natale, l’autrice Sara Palpacelli, ci racconta una storia diversa!
Ve ne parliamo in questo articolo.
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