Una fiaba sull’autunno che insegna ai bambini ad affrontare il dolore della perdita di una persona cara.
C’era una volta un bambino che amava la natura. Gli piaceva passeggiare nei boschi, toccare gli alberi e sentire il profumo dei fiori.
C’era però un albero cui era particolarmente legato. Si trattava di una quercia, nata nel parco vicino alla sua casa. Era speciale.
Luca l’aveva piantata con suo nonno che non c’era più. La chioma rigogliosa e il tronco maestoso e forte gli ricordavano lui. Quando l’abbracciava ne sentiva il calore e tutto il mondo splendeva di una luce diversa, quella della felicità.
La quercia era nata in primavera e il bambino l’aveva sempre vista nel pieno della sua bellezza, anche in estate.
Quando arrivò l’autunno, la terra si ricoprì di colori intensi, dall’arancio fino al verde scuro e al giallo intenso e gli alberi lasciarono cadere le loro foglie, che formarono un morbido tappeto.
Il piccolo Luca si rattristò vedendo che, al posto delle chiome prima rigogliose, erano rimasta solo qualche foglia troppo fragili per restare attaccata a lungo al suo ramo.
Tuttavia non aveva ancora visto la sua amata quercia e pensava che fosse rimasta sempre la stessa. Per lui era troppo forte e tenace per permettere all’autunno di privarla del suo splendore.
Il giorno in cui la vide però dovette ricredersi. Solo pochissime foglie erano ancora appese ai rami, mentre tutte le altre ricoprivano il terreno ai piedi del tronco massiccio.
Luca allora scoppiò a piangere, pensando che la quercia lo stesse abbandonando così come aveva fatto suo nonno. Cercò il modo di riattaccare le foglie ai rami più bassi, che riusciva a raggiungere con facilità.
Provò col nastro adesivo e con la colla, ma le foglie pur rimanendo attaccate non riacquistavano il colore di prima e cadevano dopo poco tempo, scosse dai soffi del vento.
Allora il bambino disperato chiese alla sua mamma: “Mammina, perché gli alberi muoiono quando arriva l’autunno? Non si può fare niente per salvarli?“
“Ma no, piccolo mio, gli alberi non muoiono“, gli rispose la mamma sorridendogli teneramente, “…diciamo che si preparano a rinascere“.
“Che significa, mamma? Come fanno a rinascere se perdono le loro foglie e diventano secchi?“
“Vedi, le foglie degli alberi sono un po’ come i nostri capelli. In autunno tendiamo a perderne di più, ma al posto di quelli che cadono ne rinascono altri più sani e più belli. È questo quello che sta succedendo alla tua quercia. Sta cambiando il suo aspetto per diventare ancora più bella.“
“Ma mamma non si può fare nulla per le foglie che cadono? Non si possono attaccare di nuovo ai rami?“
“Purtroppo no, devono lasciare spazio ad altre foglie più sane e robuste. Però non abbandoneranno mai il loro albero perché diventeranno terra e continueranno a nutrirlo, finché vivrà“.
“Però il nonno ha detto che nulla muore se l’amiamo e io amo quest’albero con tutte le sue foglie. Perché devono per forza morire?“
“Luca, il nonno ti ha detto una cosa che dovrai ricordare per sempre. Gli alberi, le persone e tutta la natura sono soggetti alla ciclicità del tempo. Nascono, crescono e un giorno si spengono. Il nostro cuore, però, quando li ama, li fa vivere per sempre. Anche il nonno continua a vivere nonostante tu non lo veda. È dentro di te e lo sarà per sempre, perché tu gli vuoi bene. Perciò non smettere mai di amare quest’albero; solo così continuerà a vivere“.
Il piccolo Luca non smise mai di andare a trovare la sua quercia e di osservarne tutti i cambiamenti, finché in primavera non la riscoprì più bella di prima. Grazie alla sua mamma aveva compreso la magia dell’autunno, la stagione in cui tutto cambia e si prepara a rinascere.
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Ascolta la fiaba letta da Mariarosa Grieco.
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Vittoria Starace
Dottoressa in Filologia, letterature e storia dell’antichità.
Mariarosa Grieco
Speaker per passione