Nest teatro Napoli Est, è un piccolo, ma davvero piccolo, in quartiere di Napoli che si chiama San Giovanni a Teduccio, nella palestra di una scuola abbandonata da anni. Si, piccolo, solo 98 posti, un palcoscenico non profondo 9×10 metri ad altezza del pubblico, ma è questa la sua forza.
Sul sito del Nest c’è scritto “Attecchire sul territorio in maniera incisiva, investire nella cultura e nell’arte convinti che costituisca sempre una politica vincente e restituire alla città gli stimoli e le energie che si ricevono, sono le motivazioni che spingono a cercare un luogo, uno spazio per il teatro nel quale poter far nascere e vivere progetti teatrali.“
Il progetto teatrale Hamelin.
La versione base della leggenda di Hamelin, fu trascritta anche dai fratelli Grimm. È la storia di un suonatore di piffero magico che, su richiesta del borgomastro, allontana da Hamelin i ratti che l’hanno invasa con il suono del suo strumento; quando la cittadinanza si rifiuta di pagarlo per l’opera, questi si vendica convincendo i bambini del borgo a sguirlo grazie al suono del piffero magico e portandoli via con sé per sempre.
Ad Hamelin vige ancora il divieto assoluto di suonare musica nella via Senzatamburi, dove anche i cortei in festa che vi arrivano cessano immediatamente ogni suono.
Lo pettacolo di Hamelin
Lo spettacolo tenuto al teatro Nest ha raccontato in maniera molto originale l’origine di questo mistero in due modi diversi. Agli adulti e ai bambini sono state date delle cuffie, con le quali potevano ascoltare la voce fuori campo che dava dettagli e raccontava allo spettatore una parte della storia, che ovviamente erano diversi se si trattava di un bambino o di un adulto.
Il coinvolgimento dei bambini è stato perfetto, noi adulti li vedevamo in prima fila fare gesti ed interagire con l’attore Tonio De Nitto, salire sul palco, giocare, aiutarlo a spostare il suo carretto con le marionette, prendere i topi che hanno invaso la città, fare il tifo per lui e essere tristi quando gli abitanti di Hamelin hanno deciso di non pagarlo.
Ecco cosa succede quando un bravissimo attore riesce a coinvolgere i bambini. Dal video non sentite musica, ne suoni di pifferi, ma solo il fischiettare del pifferai magico, tutto il resto lo abbiamo ascoltato in cuffia.
Nel racconto orginale di Hamelin, il pifferaio rapisce i bambini della città di Hamelin perchè non viene pagato per il suo lavoro, in questa rivisitazione porta i bambini in un’altra dimensione, la dimensione della libertà, dove c’è spazio per la sopresa, il gioco, la musica, dove non ci sono divieti e restrizioni che con li fanno crescere. Tutti gli adulti, in cuffia, sentiranno la voce narrante che li invita a lasciare liberi i bimbi di esprimersi come meglio credono, di crescere sbagliando, di lasciare spazio alla loro creatività e magari giocare insieme.
L’interattività dello spettacolo continua fino alla fine, il pifferaio invita tutti gli adulti a salire sul piccolo palco e a ballare insieme sulle note della canzone di Jovanotti “Viva la libertà”. I bambini si sono divertiti molto e anche gli adulti che forse in questo spettacolo, hanno riscoperto il valore del teatro, dei piccoli progetti, degli artisti, spesso risolutori in tante occasioni, anche se fantastiche in questo caso, e sempre così poco apprezzati.
Il valore del teatro Nest è questo, raccontare storie a tutti, con progetti originali che ti lasciano a bocca aperta, anche se non sei alto meno di un metro. Questo è il valore dei progetti speciali per i bambini.