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noi i bambini del lockdown

Giuseppe Bordi e Domenico Lacava, gli autori de Le improponibili avventure del principe Sobello, hanno avuto l’idea di realizzare questo libro durante un laboratorio di scrittura creativa tenuto a distanza con i bambini di due classi quarte della scuola primaria di Piglio (FR). Quelli che poi sono diventati i bambini del lockdown.

I bambini del lockdown hanno raccontato con orgoglio la loro capacità di riprogrammare la vita, di riorganizzarla in una maniera nuova, sconosciuta. Hanno imparato una nuova convivenza con i familiari, un nuovo modo di fare scuola, di gestire il tempo. Hanno urlato la loro voglia di reagire e di prendere il meglio da questa difficile esperienza, di trovarci comunque un insegnamento.



La gioia

Da oggi tutte le attività, dal lavoro allo sport, persino le scuole, saranno chiuse per evitare i contagi. Bisogna restare tutti a casa! Non posso credere alle mie orecchie! Niente scuola, niente sveglia la mattina, niente compiti! Evvai! Invece mi sbaglio di grosso, da quel giorno la mia vita è cambiata. In peggio direi…

(GABRIELE)



L’ansia

C’è la conferenza del premier Conte e tutti in silenzio stiamo ascoltando. Conte usa spesso il termine pandemia che io non conosco. Incuriosito, cerco il significato sul mio computer e mi spavento. Se questo virus prendesse anche la mia famiglia? Vado dai miei genitori e loro mi tranquillizzano. Rispettando tutte le regole ne usciremo presto – mi dicono.
(Sono passati 2 mesi, e ancora non ne siamo usciti).
(Filippo)



La novità

Chiamo mia zia per dirle che domani niente scuola e lei mi dice che domani niente lavoro. Bello! Così andiamo in giro insieme. (Sono passati 2 mesi e quel giro insieme ancora lo dobbiamo fare).
(Alessandro)



La nostalgia

Anche se non ho mai fatto i salti di gioia per andare a scuola, oggi come oggi non vedo l’ora di tornarci. Mi mancano i miei amici, mi manca vederli dieci minuti prima che suoni la campanella della scuola per poter tirare calci a qualsiasi cosa ci capiti davanti. Mi mancano i miei nonni, le loro buonissime lasagne e la paghetta di 5 euro ogni fine settimana.
(Valerio)



La scuola

Per tanti la scuola è ormai un lontano ricordo. Noi invece ci pensiamo sempre, vogliamo tornarci. Vogliamo persino le note, le urla delle maestre e le litigate tra compagni. Non vediamo l’ora di mettere da parte il computer e tornare a fare le lezioni alla vecchia maniera… a SCUOLA.
(Tutti i bambini delle classi 4A e 4B)

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Noi, i bambini del lockdown ci mostra il lockdown con gli occhi dei bambini.
Buona lettura a tutti, grandi e piccini.

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